mercoledì 27 novembre 2013

TORTA ALLA LIGURE


È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l'argilla pulita,
s'avvivano di pampini al sole.
È gigante l'ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s'alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell'arida terra il sole striscia
sulle pietre come una serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all'onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.

“Liguria” di V. Cardarelli


La ricetta che vi propongo oggi viene preparata molto spesso da mia mamma, alla quale venne data da una collega Ligure diversi anni fa. Si tratta di un piatto molto semplice ma, come spesso accade, molto gustoso e veloce da preparare. È inoltre ideale per un pranzo al sacco.

INGREDIENTI

500 g di patate sbucciate e lessate
200 g di fagiolini freschi lessati
40 g di grana
1 uovo
1 spicchio di aglio
maggiorana secca q.b.
olio evo q.b.
sale q.b.
pangrattato q.b.

PROCEDIMENTO

Lessate in abbondante acqua salata le patate tagliate a metà e i fagiolini mondati. Quando saranno cotti, fateli raffreddare.
Tagliate a piccoli pezzi i fagiolini e metteteli in pentola con l’olio evo, lo spicchio di aglio e la maggiorana; fateli rosolare per qualche minuto e poi lasciateli riposare. (Togliete lo spicchio di aglio)

Schiacciate le patate con l’ausilio di una forchetta o se volete con lo schiacciapatate; successivamente aggiungeteci l’uovo, il sale e il formaggio. Mescolate bene l’impasto e terminate con l’aggiunta dei fagiolini, rimestate e sistemate in una teglia rotonda o di altra forma, precedentemente imburrata e cosparsa di pane grattugiato. (Il mio stampo è di diametro 20 cm)

Livellate bene la superficie e con i rebbi della forchetta tracciate dei disegni. Spolverizzate con pangrattato e mettete in forno caldo a 180° per circa 30 minuti sul livello intermedio del forno. Passate al grill per dorarne la superficie 3/5 minuti.

Servite la torta calda o tiepida. 

Foto di www.flickr.com/sbriff  © All rights reserved


martedì 19 novembre 2013

DOLCE ALLE CASTAGNE


“Pan di legno e vin di nugoli”, così dicevano un tempo i nostri montanari, alludendo alla propria frugale alimentazione, costituita perlopiù da farina di castagne e acqua di sorgente. Questo frutto della terra è stato per secoli alla base dell’alimentazione e dell’economia di intere popolazioni che traevano dal castagno i mezzi per la loro sussistenza. Un albero prezioso, magico, unico, del quale niente resta inutilizzato. [..]
Il castagno, dal greco kàstanos, divenuto poi in latino castanea, è pianta antichissima, presente allo stato selvaggio nel bacino del Mediterraneo fin dalla preistoria. Giunto in Italia dall’ Iran, o secondo altre fonti dalla Libia circa 2500 anni fa, fu diffuso dai Romani, prima sulle Alpi e sull’ Appennino settentrionale e successivamente in tutta Europa.

Godetevi questo dolce morbido e con un gusto particolarmente intenso, data la presenza del miele di castagno dal sapore unico e inconfondibile. Io preferisco il miele spalmato su una fetta di pane per assaporarne appieno la sua aromaticità, ma ho deciso di provare ad utilizzarlo anche nei dolci e devo dire che è eccezionale!!

INGREDIENTI

145 g di zucchero di canna grezzo
150 g di farina 00
40 g di burro ammorbidito
5 cucchiai di yogurt greco senza grassi
1 uovo
1-2 tazzine da caffè di latte parzialmente scremato
3 cucchiai di miele di castagno
4 cucchiai di crema di marroni
2+1/2 cucchiai di fecola di patate
1 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO

In una ciotola, lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero. Quando otterrete un composto cremoso e liscio unitevi l’uovo sbattuto e il sale e mescolate; inglobate ora la farina e la fecola setacciate alternate allo yogurt greco e al latte. Aggiungete quindi il miele e la crema di marroni, mescolate e terminate unendo le polveri lievitanti.

Rivestite con la carta forno (se preferite ungete e infarinate la tortiera) uno stampo da plumcake e versateci il composto.

Mettete in forno a 180° e cuocete il dolce per 35/40 minuti. Fate la prova stecchino per verificarne la cottura. Lasciate riposare nel forno spento per 25 minuti.

Servite il dolce freddo.


Introduzione tratta dal libro “ La castagna fra tradizioni, leggende e gastronomia” di Andrea Zanfi  Carlo Cambi editore




sabato 16 novembre 2013

BANANA BREAD


Dolce tipico dei paesi anglosassoni, in Australia si festeggia il national banana bread day, il 23 di Febbraio

INGREDIENTI SECCHI

165 g di farina 00
50 g di farina di grano saraceno
1+1/2 cucchiaino di lievito (io ho utilizzato il cremor tartaro e 1 cucchiaino abbondante di bicarbonato)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

INGREDIENTI UMIDI

65 g di zucchero di canna scuro
5 cucchiai di olio di girasole (nel mio caso di arachidi)
2 uova
175 g di crème fraîche densa (panna acida)
165 g di banana, tagliata a dadini o schiacciata con una forchetta (io ho optato per questa soluzione)
110 g di cioccolato fondente (io ho aumentato la dose a 130 g)

PROCEDIMENTO

Scaldate il forno a 180° (funzione ventilata). Imburrate e infarinate lo stampo (21 x 9 x 8 cm). Mescolate gli ingredienti secchi e sbattete insieme gli ingredienti umidi.

Incorporate la banana alla preparazione umida e il cioccolato a quella secca. Amalgamate i due composti senza lavorare troppo l’impasto.

Riempite lo stampo con l’impasto fino a tre quarti. Infornate per 45 minuti. Coprite con un foglio di alluminio e continuate la cottura ancora per 10 minuti.
Lasciate raffreddare prima di servire.

La foto del banana bread presente nel volume dal quale la ricetta è tratta, è molto accattivante e la sua superficie  è ricoperta di glassa (5 cucchiai o più di zucchero a velo lavorati con acqua quanta ne serve per ottenere un composto denso), ho quindi deciso di prepararne una porzione minima e di servirlo così.


Ricetta tratta dal libro “New York. Le ricette di culto” di Marc Grossman Guido Tommasi Editore


domenica 10 novembre 2013

GÂTEAU AU FROMAGE ET ROQUETTE (TORTA AL FORMAGGIO E RUCOLA)


Il formaggio costituisce il più vecchio derivato del latte, nonché il più antico alimento dell’uomo neolitico. Le radici del nome risalgono all’antica Grecia dove veniva chiamato “tyròs”, mentre la cesta che serviva al suo trasporto era detta “formòs”.

Presso i Romani il “caseus” prese anche il termine “formaticum” (messo in forma) parola che passò in Francia, nella cui lingua diventa “fromage”: indi ripassando le Alpi assunse la denominazione di “formaggio”.

INGREDIENTI

1 rotolo di pasta brisèe
200 g di ricotta vaccina setacciata
160 g di brie a fette
80 g di philadelphia
60 g di rucola
250 ml di latte parzialmente scremato bio
1 uovo
½ cucchiaio di prezzemolo fresco tritato
1+½ cucchiaio di farina 00 setacciata
1+ ¼ cucchiaio di farina integrale setacciata
1 pizzico di sale
2 pizzichi o più di mix alla creola
2 pizzichi di paprika
semi di sesamo q.b.

PROCEDIMENTO

Foderate uno stampo di diametro Ø 28 cm, preferibilmente col fondo removibile, con la pasta brisèe; bucherellatene il fondo con una forchetta e mettete in frigorifero.

In una ciotola sgusciate l’uovo e sbattetelo leggermente, unite il sale, le spezie e i formaggi (eccetto il brie) quindi inglobateli bene.
Aggiungete ora il latte e le farine e mescolate. Mettete da parte.
Lavate e riducete in pezzi la rucola e il prezzemolo; togliete la tortiera dal frigorifero e disponete in modo omogeneo la rucola e il prezzemolo sul fondo di questa. In ultimo versate il composto liquido sull’insalata, disponete le fette di brie a raggiera e cospargete con i semi di sesamo.

Sistemate la tortiera in forno ben caldo e cuocete sul ripiano centrale a 180° per circa 30 minuti.
Servite la torta tiepida.


Introduzione tratta dal libro “A tavola nei millenni” di Gianna Guerra di Girolamo edizioni re nudo


sabato 2 novembre 2013

APPLE OATS BISCUITS OVVERO BISCOTTI ALL’AVENA E MELE


Avena: cereale ricco di fibre, vitamine e sali minerali è inoltre fonte di proteine ed ha proprietà diuretiche e lassative.

L’avena è la base dell’alimentazione Scandinava, Tedesca e Scozzese. Infatti uno dei piatti più  antichi e conosciuti della Scozia è il porridge, il meno noto skirlie (preparazione di base utilizzata come farcitura o come accompagnamento) e il delizioso cranachan (dessert molto nutriente e gustoso).

Oggi vi propongo una deliziosa ricetta a base di questo elemento decisamente versatile, in abbinamento alla ormai consueta mela.

INGREDIENTI

125 g di burro a temperatura ambiente
¾ di tazza di zucchero di canna
1 uovo
1 tazza di farina 00 setacciata
1 tazza di fiocchi di avena
¼ di cucchiaino di lievito (io cremor tartaro e 1 pizzico di bicarbonato)
3 mele jazz (da noi introvabili, usate le mele che più preferite. Io ho scelto le mele golden) 1 pelata e tagliata a pezzi, 2 tagliate sottilmente con la buccia (io l’ho tolta non essendo mele biologiche).

PROCEDIMENTO

Preriscaldate il forno a 180°. Rivestite di carta forno due teglie.
Lavorate con uno sbattitore elettrico (potete utilizzare anche le fruste a mano) il burro e lo zucchero finché non saranno cremosi. Unite l’uovo e mescolate bene; aggiungete ora la farina, l’avena, la polvere lievitante e la mela ridotta in pezzi. Amalgamate il composto.

Trasferite un po’ di miscela da un cucchiaio ad un altro (circa 3-4 volte) fino ad ottenere un composto piuttosto liscio e morbido. Sistemate il risultato ottenuto sulle teglie e ponete una fetta di mela sulla superficie di ogni biscotto, pressando lievemente.

Cuocete per circa 30-35 minuti, sino alla loro doratura. Fate Raffreddare su delle gratelle.

Ricetta tratta e tradotta dal mensile di “Coles”, maggio 2013 (catena di supermercati australiani).


Foto di www.flickr.com/sbriff  © All rights reserved